sabato 30 gennaio 2010
sabato 9 gennaio 2010
IL PD non ce la farà mai...
trovo di una tristezza infinita l'agonia in cui versa il Pd. In questa apertura d'anno la miseria delle candidature per le regionali rivela ancora di più che none siste argine al disfacimento di questo partito. A questo punto mi domando (so già la mia risposta) se non sia meglio aspettare la decomposizione finale del Partito.
Le lotte di potere neanche tra clan, ma tra gruppi di potere e amicali dovrebbere essere l'effetto collaterale di chi detiene il potere. Chi invece è minoranza nel paese dovrebbe compattarsi. Invece assistiamo ad una inutile e non interessante resa dei conti interna, in una frammentazione e litigiosità incomprensibile a chi no sta dentro el sedi di partito che rende ridicola anzia grottesca la lotta. Alcuni leader politici senza più esercito, quasi come fantasmi, si contendono un potere che non hanno più. Inoltre permettetemi di sottolineare l'assoluta incapacità dei più ad attivare dei eprcorsi politici partecipati. Le primarie si fanno e non si fanno, le regole degli statuti sull'ineleggibilità si fanno, ma non si rispettano, .. insomma se uno non è capace neanche di rispetatre stipide regole minime che si è dato da solo, che cosa può offrci quando andrà (se ce la farà) ad amministare la cosa pubblica?
Le lotte di potere neanche tra clan, ma tra gruppi di potere e amicali dovrebbere essere l'effetto collaterale di chi detiene il potere. Chi invece è minoranza nel paese dovrebbe compattarsi. Invece assistiamo ad una inutile e non interessante resa dei conti interna, in una frammentazione e litigiosità incomprensibile a chi no sta dentro el sedi di partito che rende ridicola anzia grottesca la lotta. Alcuni leader politici senza più esercito, quasi come fantasmi, si contendono un potere che non hanno più. Inoltre permettetemi di sottolineare l'assoluta incapacità dei più ad attivare dei eprcorsi politici partecipati. Le primarie si fanno e non si fanno, le regole degli statuti sull'ineleggibilità si fanno, ma non si rispettano, .. insomma se uno non è capace neanche di rispetatre stipide regole minime che si è dato da solo, che cosa può offrci quando andrà (se ce la farà) ad amministare la cosa pubblica?
paraDOSSI del grande spirito italiaco
Nel profondo sud italiano quello abbandonato dallo Stato o cogestito dallo Stato con la 'ndrangheta, un gruppo di lavoratori extracomunitari denuncia e protesta contro lo sfruttamento e contro le mafie. Non solo si scatena una caccia all'uomo da parte degli indigeni contro gli extrac., ma alcuni ministri della Repubblica del Profondo Nord sostengono la mattanza calabra dichiarando che siamo troppo tolleranti con gli stranieri. Siamo post moderni e post umani. è incredibile pensare di vivere questo medioevo. cosa ci riserva l'immediato futuro? sempre più vicini al collasso emotivo, etico e istituzionale
sabato 2 gennaio 2010
ALCUNE (MIE) CONSIDERAZIONI
ho pensato queste cose...
- Individuare un tema maggiormente trasversale
- stare sul presente, sul dibattito politico, sulla divisione generazionale tra vari tipi di identità, digitali o analogiche…
- separare bATiK da Immaginario e prevedere due momenti separati
- fare mappe del presente e del mondo
- il festival avviene prima del festival:
o gruppi di lavoro che preparano eventi durante l’anno
o progetti interattivi, multimediali, di creatività collettiva da realizzarsi durante l’anno
o laboratori
o spazio ai social network, ai blog, al web 2.0
o …
- spostare la comunicazione (quasi totalmente) su web 2.0
o tagliare comunicazione cartacea, ridurra al minimo e all’essenziale)
o progettare la comunicazione in maniera diversificata
- Immaginario deve essere una manifestazione adattabile e permeabile alle novità della cronaca e quindi aggiornabile e “stare sul pezzo” (esigenza che invece bATiK [Film] Festival non aveva)
voi che dite?
- Individuare un tema maggiormente trasversale
- stare sul presente, sul dibattito politico, sulla divisione generazionale tra vari tipi di identità, digitali o analogiche…
- separare bATiK da Immaginario e prevedere due momenti separati
- fare mappe del presente e del mondo
- il festival avviene prima del festival:
o gruppi di lavoro che preparano eventi durante l’anno
o progetti interattivi, multimediali, di creatività collettiva da realizzarsi durante l’anno
o laboratori
o spazio ai social network, ai blog, al web 2.0
o …
- spostare la comunicazione (quasi totalmente) su web 2.0
o tagliare comunicazione cartacea, ridurra al minimo e all’essenziale)
o progettare la comunicazione in maniera diversificata
- Immaginario deve essere una manifestazione adattabile e permeabile alle novità della cronaca e quindi aggiornabile e “stare sul pezzo” (esigenza che invece bATiK [Film] Festival non aveva)
voi che dite?
VERSO NUOVE FRONTIERE
si è conclusa la prima edizione dell'Immaginario festival, alcune cose hanno funzionato altre no. Abbiamo cercato di fare alcuni bilanci, ma vorrei approfondire il discorso. il modello di bATiK [Film] Festival (festival montematico sul cinema, radicale, cinephile, senza compromessi con il mercato, per niente pop, dentro al cinema come linguaggio, fuori dal presente, dalla cronaca, non imemdiatamente e direttamente politico, ...) è stato superato con il modello Immaginario festival (manifestazione multicanale, nazionalpopolare, pop, dentro alla cronaca e alla politica, ...). è veramente così o dobbiamo ripensare delle cose? che cosa ha funzionato e che cosa no?
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